[Riflessione] Messaggio di un Genitore ad una Scuola, alle loro Famiglie ed al Sociale per il Figlio Disabile - Anonimo
Vorrei un Bambino Diversamente Abile per ogni classe, quanta ricchezza! Quell'insegnante che lo ritiene un ostacolo alla sua lezione, smettesse oggi di insegnare, e che il genitore del primo della classe che è preoccupato perché suo figlio non può avere tutto il programma finito, comprendesse, che potrà avere un figlio laureato con il massimo dei voti e arido nell'anima ed infelice nella vita per non aver mai incontrato una diversità che gli educasse l'anima. Vorrei tanto una comunità che usa il noi ed ho voglia di combattere chi non la pensa così!

[il principio] 


Anche qui il progetto EOLO ha il suo”Perché”. La differenza rispetto ad altri progetti è in primis, voler conoscere e capire il concetto di “Normalità”. Parlando in cifre, in Italia siamo circa 60 milioni e 600 mila abitanti, tra cui, 4 milioni e 500 mila, sono i “Diversamente Abili”. Ora, con un rapido calcolo, si nota una “Normalità” pari a 56 milioni e 100 mila persone, ed il rimanente, “Diversamente Abili”, anch’esse persone.
Quindi, iniziamo a illustrare, in breve, il Progetto EOLO, partendo da piccoli passi che sono le fondamenta di grandi strutture.
Da una parte lo studio basato sulla raccolta dati, di come la Normalità si rapporta alla Disabilità, e come di conseguenza, la stessa, si rapporta con la Normalità.
Spesso si usa il termine “INCLUSIONE”, ma solo per i Disabili. E qui che EOLO intende “AGGIORNARE” il SISTEMA. Nell’informatica, tutto ciò viene chiamato “BUG”, un errore di sistema e/o malfunzionamento, che causa un comportamento imprevisto o comunque diverso all’andamento NORMALE. Come spesso capita, il BUG è un errore di “Codice Sorgente” (nel nostro caso il SOCIALE), e di conseguenza, scritto e gestito per norme e regole, dal “SOCIALE”.
Eppure il SOCIALE appartiene a tutti, “Disabili” compresi. Qui nasce EOLO.
Per EOLO, pensare di adoperarsi solo per la Disabilità, sarebbe un BUG. Il fine più importante è sensibilizzare la Disabilità nella Normalità. “INCLUSIONE” al contrario? Perché NO! Per EOLO questo è Normale.
Ora dobbiamo capire come “INTEGRARE” il Sistema Sociale con EOLO. Già, perché spesso “INTEGRAZIONE” e “INCLUSIONE”, camminano di pari passo.
Ed è proprio in questo viaggio, che EOLO, ha notato che la Normalità e la Disabilità, hanno grandi problemi di Integrazione e di Inclusione da e per entrambe le parti.
EOLO è un libro di vita, un viaggio che ad un certo punto, come tutti i viaggi, ha necessità di riflessione e di riposo per giungere alla meta successiva. Ma dove? Ipotizziamolo attorno ad un tavolo rotondo, dove non ci sono spigoli, dove tutti sono UGUALI, e così come Artù, EOLO chiede la parola.
In quei pochi istanti di silenzio, la Normalità e la Disabilità, l’Integrazione e l’Inclusione, comprendono che questo viaggio insieme è faticoso, e che per andare avanti, ognuno deve fare la sua parte e che tutti sono UGUALI.
Quindi partendo dal principio di Uguaglianza, da una base di Normalità forte, motivata e “Vivente”, si può lavorare per Integrare ed Includere entrambe le parti.
EOLO ha come obiettivo più recondito, viscerale e vissuto sulla “Pelle”, la salute di tutti noi, sia fisica che psicofisica, e fortemente vuole nel campo della Disabilità, coltivare autonomia, autostima e autorealizzazione. Se il nostro Sport, il nostro piccolo fare ha un compito importante, è proprio questo.
Il nostro Staff, non desidera più, che i “Diversamente Abili”, siano un peso sociale, e tanto meno che le loro famiglie siano all’angolo e non riescano più di tanto ad essere Persone attive. Non devono più vedere la Vita attraverso una Finestra, ma essere invece fuori da quella Finestra, perché la vita li attende.
Ma l’obiettivo più grande non è rinchiudere la Disabilità in un solo sport, ma nella intercollaborazione fra sport diversi, in cui ognuno si adopera e dove ogni “PERSONA”, qualsiasi età abbia, possa scegliere dove afferire. EOLO è al centro, ove ogni libertà personale, termina e si concatena alla libertà dell’altro, ma con fini concreti e uguali.
Può sembrare un progetto ambizioso, ed EOLO, vuole sostituire “PROGETTO” con “CONCRETEZZA”, perché siamo fiduciosi e fondamentalmente crediamo fermamente in ciò che facciamo.
In tale ambito l’utilizzo delle Tecnologie legate alla professionalità, all’esperienza, nonché all’empatia, e il sostegno alle Famiglie creato dall’ascolto e la compartecipazione di tutti, accoglierà la Normalità e la Disabilità in un'unica Casa Sociale, che EOLO chiama “VITA”.
Anche EOLO ha un Sogno nel “cassetto”. Già, è quello che i cosiddetti “Diversamente Abili” possano a loro volta, divenire Allenatori, Dirigenti ect... Ma quel Sogno nel cassetto come per ognuno di Noi, ha bisogno di anni di preparazione e professionalità per essere APERTO. EOLO nello Sport, chiede determinazione, quella stessa determinazione che lo Sport Insegna e Coltiva, ed è la determinazione, che da quando è nata Raffaella, ha invaso la nostra vita, che ci ha insegnato ad accettare la Normalità e la Disabilità, l’Integrazione e l’Inclusione.
Eolo è Raffaella. Lei è la nostra ragione di Vita che ci permette di scrivere, di viaggiare, di farVi passare da Omero a Internet, da Re Artù a tutti NOI!
E così, anche noi (EFERA) oggi ci definiamo “NOMADI”. Che strana la VITA.
Guardandoci allo specchio, tutto sommato, tra alti e bassi, è andata bene.